Al Cinema Modena di Trento la proiezione del Film Diario di un Curato di Montagna. La cronaca dello sceneggiatore Pietro Albino Di Pasquale

30.04.2009 17:47

Inciampo due volte e quasi cado attraversando correndo le strade della città di Trento nella speranza di riuscire a non perdere la proiezione. Per la strada mi guardano tutti, non capiscono se è per la barba lunga o perché corro come un pazzo trascinandomi dietro questa valigia a ruote che sui sampietrini fa un casino infernale.
Trento è davvero una città molto carina, pulitissima, piene di belle architetture che spaziano dal medioevo al Barocco, ma tutto mi scorre davanti come il paesaggio dal finestrino di un treno  in corsa. Non ci riesco a crederci sono a Trento, posso sentire nell'aria l'influenza del nord Europa, gli stati che nel mio immaginario infantile rappresentano civiltà, decoro, ricchezza. Chiedo informazioni al volo ad un paio di passanti, la gente è spaventata da tutto il rumore che faccio. Seguo le indicazioni, mi perdo due volte ma mi ritrovo, e finalmente sono di fronte al cinema.  Sono in ritardo, come sempre, come quando andavo a scuola al convitto, ma questa volta non è colpa mia, è il treno, cerco di farmi forza, è il treno.
 Entro di corsa al cinema ma non c'è più il Check-in, nessuno in biglietteria. Provo a lanciare la giustificazione ad una signora che mi viene incontro, mi pare la mia professoressa di latino e greco ai tempi del liceo: “Professoressa, mi scusi ma il treno ha fatto tardi!” Lei non capisce.  Sto sudando, penso che mi sarei dovuto fare la barba, e le scarpe con la pioggia sono un po' opache. Sono veramente agitato. Cerco di spiegarmi ancora meglio ma farfuglio: “ Cioè, io dovrei, la proiezione Prete della Montagna, io sceneggiatura film, sì!”
Lei annuisce, e sorride,  sono buffo in effetti.  Comunque la professoressa mi fa entrare in sala senza mandarmi dal preside, mi scorta un po' preoccupata fino alla poltrona...

La cronaca prosegue qui.

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